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Il libro perfetto ha più di mille pagine. L’affermazione diventa certa quando si finisce di leggere “Una vita come tante” di Hanya Yianagihara. O un qualsiasi altro volume degno di questo spessore (e in questo caso non parlo solo del numero di pagine). La mia avventura con i libri che superano le mille pagine è iniziata, ad esempio, con “Guerra e Pace” di Lev Tolstoj. Era il 2014 e appena sono arrivata all’ultima delle circa 1200 pagine del libro, ho eletto Tolstoj come mio scrittore preferito. Per sempre. Una volta che si è letto un primo libro che supera le mille pagine, diventa più semplice poi affrontare i successivi volumoni. Ma è con Una vita come tante, 1093 pagine, che ho capito che il libro perfetto ha più di mille pagine. Eccola la lunghezza ideale che permette di fare della lettura una vera immersione e, soprattutto, un pezzo della nostra vita.

Una vita come tante di Hanya Yanagihara: l’edizione italiana

Una vita come tante di Hanya Yanagihara, scrittrice e giornalista statunitense di origini hawaiane, esce negli Stati Uniti nel 2015. Un anno dopo, Sellerio lo pubblica in Italia. Un volume imponente, elegante, con la copertina blu morbida tipica della casa editrice siciliana. Riporta sul frontespizio la faccia di un ragazzo bellissimo. Ha un’espressione strana e scoprirò solo in seguito, dopo averlo letto da qualche parte, che il giovane della foto sta avendo un orgasmo. Ho sempre pensato fosse Jude, il vero protagonista di questo libro, anche se Jude un orgasmo non l’ha avuto mai (spoiler necessario). Il libro, quindi, inizia già da questa copertina. Poi si apre la prima pagina, tradotta, come le successive mille e passa, da Luca Briaschi. Subito si inquadrano quattro amici ventenni: Jude, Willem, Malcolm, JB. Ed è la loro amicizia che si segue nelle successive pagine, senza ancora sapere quanto spietata sia questa storia.

Una storia americana

Quella di Una vita come tante è, tra le altre cose, una storia americana. Il libro trasuda di cultura, modi di fare e di pensare americani. Forse anche per questo a tratti sembra iperbolico. Esagerato come lo sono gli Stati Uniti nelle dimensioni geografiche, architettoniche, nei piatti, ecc. Chi ha letto questo libro dice spesso: “capitano tutte a lui!”. E in effetti a un certo punto si stenta a star dietro al dolore delle vicende della narrazione. Può sembrare irrealistico, ma effettivamente non conosciamo così bene la cronaca nera americana. E può darsi che in quella terra di conclamata libertà certe cose succedano davvero, secondo il principio per il quale la realtà supera sempre la fantasia. Questo libro è tanto spietato da essere diventato un trend sul TikTok italiano. Migliaia di giovanissimi lettori si sono cimentati in queste pagine. E hanno riflettuto, e hanno visto il mondo com’è, e hanno pianto.

Altri libri da mille pagine oltre a Una vita come tante

Al di là dell’ambientazione del romanzo, Una vita come tante ha il vantaggio, come altri libri da mille pagine, di raccontare perfettamente le più nascoste, indicibili paure dell’essere umano. Di rilevarne natura cruda e cattiveria. E, allo stesso tempo, come uno specchio che riflette l’opposto di un sentimento estremo, la sua immensa capacità di amare. C’è un’attenzione ai dettagli anche più insignificanti (un pensiero o un gesto) che ho rinvenuto solo nei romanzi russi. O in quella biblioteca della letteratura mondiale che è l’Ulisse di James Joyce. Dei primi, dei russi, Una vita come tante ha l’imponenza. Il secondo è chiaramente inimitabile, ma me l’ha fatto pensare quel cambio del narratore in alcuni capitoli. Voci diverse che ci fanno domandare chi è che sta parlando (e perché tra queste non c’è mai quella che vorremmo sentire davvero, Jude, per quanto di lui sappiamo già tutto).

Con Una vita come tante, 1093 pagine, ho capito che il libro perfetto ha più di mille pagine. Eccola la lunghezza ideale che permette di fare della lettura una vera immersione e, soprattutto, un pezzo della nostra vita.

Perché il libro perfetto ha più di mille pagine

Il libro perfetto ha più di mille pagine perché, settimane dopo averlo finito, si sente ancora dentro (così capita con Una vita come tante). Perché è talmente ampio, nei temi come nelle emozioni, che crea un vuoto difficile da colmare. La realtà in un libro da mille pagine assume tratti tanto netti da sembrare la vera realtà. È opera dei dettagli: così sottili e definiti da permettere di cogliere ogni essenza dello spazio geografico e personale dei personaggi. Sfumature di pensiero che nei libri più corti spesso vanno barattate con altre forme di costruzione della storia. E così si vivono le vite dei protagonisti come in prima persona. Ma soprattutto è il tempo che si dedica a un libro da mille pagine a renderlo tanto prezioso. Un tempo lungo, che ci lega alle vicende narrate. Un tempo infinito, perché quelle pagine diventeranno e saranno sempre parte di noi.