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“Studi sull’amore” è il nuovo libro di Franco Arminio, uscito per Einaudi il 25 gennaio

Una delle prime sottolineature è a pagina 20: “Non chiedo nulla neppure all’amore / ma è all’amore solamente / che ancora voglio provare a dire qualcosa”. Ma Franco Arminio è Franco Arminio già dal primissimo verso del suo nuovo libro, “Studi sull’amore”, uscito martedì scorso per Einaudi. È la prima volta che il poeta e paesologo campano pubblica per la casa editrice torinese, restando fedelissimo a se stesso. Quella sincerità, di espressione e di sentimento, che da sempre è il suo tratto distintivo. E che resta tale anche adesso che ha all’attivo circa trenta libri, gli ultimi dei quali l’hanno reso molto noto. E mai banale.

Gli “Studi sull’amore”: prima in rete

Gli Studi sull’amore son stati proposti prima in rete, in quei mesi bui in cui dell’amore veniva da dimenticarsi: tra gli annunci di una pandemia, i primi lockdown, il persistere delle distanze nonostante i vaccini. Eppure in queste 168 pagine fresche di stampa si leggono componimenti tutti nuovi, anche se sempre pregni di Arminio. Sono suddivisi in sette sezioni, i cui titoli sono essi stessi poesia: Una luce più grande, La neve alta, Dio è un’invenzione degli amanti, Il dolore che combatte, Nella camera degli adulti, Le innocenze mute, Congedo. 

Il senso dell’amore per Franco Arminio

E in ognuna di esse il paesologo cerca di ridefinire il senso dell’intimità. Della vicinanza, dell’importanza dell’amore, ciò che dà senso al nostro tempo, rendendolo infinito. Lo si evince in particolare in alcuni versi che chiudono le poesie. Hanno l’austerità delle sentenze e il calore di una consolazione: “L’amore è la più dolce obiezione / che si possa fare / al tempo e al suo finire”; “L’amore possiede la semplice evidenza / che siamo qui per poco / e questo poco è la nostra eternità”.

Quasi una preghiera

Leggere gli Studi sull’amore somiglia al pregare. Un ritmo ipnotico, come una cantilena, accompagna le poesie e le poche prose che fanno parte del volume. E ad ogni pagina si prega, in effetti, senza mendicare, di trovare la luce dell’amore, seguendo la direzione indicata da Arminio. Per cui è necessario, parola di poeta, “avere cura di impazzire per un abbraccio”. Anche perché, ci rassicura, “verrà il vostro uomo, / verrà la vostra donna, / verrà se avrete i nervi sciolti, / se sarete una crepa in un campo, / un animale in un bosco”.

Le grandi storie d’amore di “Studi sull’amore”

Gli Studi nascono dal personale sentire del poeta (“Ho voglia ancora di tanti abbracci / e mi spiace se ne ho sprecati molti”), o da grandi storie d’amore altrui, più o meno note. Nel libro son narrate quelle di Rocco e Amelia, di Corrado e Cristina. Ma anche quella di Fernando Pessoa e Ophélia, tessuta attraverso lunghe lettere d’amore. E della “somma dei tanti incontri uguale a zero” per la poeta russa Marina Cvetaeva. Si legge dell’amore di Antonia Pozzi, poi di Pier Paolo Pasolini. E di una cronaca del 1894 che racconta l’immenso sacrificio amoroso di Gabrielle.

Leggere gli Studi sull’amore somiglia al pregare. Un ritmo ipnotico, come una cantilena, accompagna le poesie e le poche prose che fanno parte del volume. E ad ogni pagina si prega, in effetti, senza mendicare, di trovare la luce dell’amore, seguendo la direzione indicata da Arminio.

Il rischio

“È rischioso fare un libro sull’amore, un argomento di cui tutti parlano. Ma c’è sempre spazio per il sentimento fondamentale nella vita degli essere umani, soprattutto in questo momento senza una vicinanza, un desiderio, la speranza di un abbraccio. Man mano che il mondo si complica di merci, servono la lievità e il mistero dell’amore- dichiara Franco Arminio, che da martedì è impegnato nel suo nuovo tour di presentazioni -Spero di venire in Sardegna quanto prima. La amo allo stesso modo di Sicilia e Calabria, che in qualche modo è un’isola. Sono posti forti, continuano ad avere un’ampiezza particolare: hanno la bellezza dell’altrove”.

I luoghi per Franco Arminio

Torna anche in questo volume l’attenzione per i luoghi da parte di Arminio. D’altronde, come ci suggerisce, anche “l’amore più che sentimento, / è geografia”. Sono immagini precisissime, segnali chiari per vivere il nostro tempo. E non possono che passare per la poesia, quell’arte che “come un vero abbraccio, / cambia le ossa in un volo di farfalle”. Il rischio, leggendo gli Studi sull’amore, è di volare altissimo, e di non saper tornare a vivere senza amore.